Ciao!

Provate a leggere queste battute.

PHILLIPS: Allora è abbastanza convinto, come scienziato, che l’intelligenza vivente come la conosciamo non esiste su Marte? 
PIERSON: Direi che le possibilità sono mille contro una
PHILLIPS: Eppure come si spiegano quelle eruzioni di gas che si verificano sulla superficie del pianeta a intervalli regolari?
PIERSON: Signor Phillips, non le posso spiegare.
PHILLIPS: A proposito, professore, a beneficio dei nostri ascoltatori, quanto è lontano Marte dalla Terra?
PIERSON: Circa quaranta milioni di miglia.
PHILLIPS: Beh, sembra una distanza abbastanza sicura.

Si trovano nei primi minuti di una trasmissione radiofonica che sconvolse l’America il 30 ottobre del 1935, organizzata da Orson Welles. Il panico si impadronì di masse di ascoltatori che credettero di assistere in diretta a un’invasione aliena iniziata nel New Jersey.

Ho ripreso in mano questa trasmissione perché ho approfondito le caratteristiche della costruzione della suspense dal punto di vista dell’oralità. Per esempio questa conversazione è abbastanza sibillina, il suo scopo è creare l’anticameradella suspense. Per questo singole parole vengono disposte in un certo modo e secondo determinati significanti.

Se volete leggere questa analisi l’ho scritta qui: “Oralità e narrazione. La costruzione della suspense nella trasmissione che sconvolse l’America. La guerra dei mondi, 1935, Orson Welles.”

Trovate anche il link alla trasmissione originale in lingua inglese, che può sempre essere utile. Tra l’altro usate pure per le vostre attività i materiali che produco. Non ne sono geloso, ma mi direte che cosa ne pensate, questo si mi farebbe piacere!

Perché ho voluto scrivere un contributo che analizzasse nel dettaglio il tema della suspense, nei primo quindici minutidi questa trasmissione? Perché la costruzione di uno storytelling di valore non può essere il risultato di un algoritmo (IA), o di una meccanica applicazione di schemi (carte da gioco, regole di Propp, viaggio dell’eroe e altri “trucchi da quattro soldi ” [R. Carver] ), ma è il frutto creativo di un lavoro paziente, pieno di sensibilità, introspettivo, che riguarda le relazioni umane, i sentimenti e le emozioni, anche quando si impiegano tecniche e automatismi. È un tema a cui sono particolarmente interessato.

Intanto, la buona notizia per voi è che ho pubblicato le bozze dei primi due capitoli di Podcasting!  che sto finendo di scrivere (nel 2009 avevo scritto sul podcasting un libro per Laterza). Nel blog i due capitoli sono divisi in quattro puntate che sono già a disposizione. Essenzialmente si occupano di due cose: stabilire esattamente, fonti storiche alla mano, che cosa sia il podcasting; e mostrare come il podcasting nasca da una visione antitetica alla pubblicazione di pagine grafiche. Due questioni poco note, ma decisive.

Spero che tutto ciò sia di vostro gradimento.

Un caro saluto e a presto.
Alberto Pian
www.albertopian.it

 


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