Instagram ha imposto un’imponente crescita dei video verticali per distinguersi e chiudere il suo social sfruttando la registrazione video con gli smartphone. Che cosa voleva «sfruttare»? La pigrizia umana, ovviamente! Le persone afferrano lo smartphone verticalmente e “reccano” (rec). Occorre però sapere che il video verticale da un lato arricchisce il linguaggio visivo, dall’altro esprime il decadimento della cultura delle immagini in movimento e delle leggi della percezione visiva. Precisiamo però come si impiega il formato verticale.
NB: Vedi articolo precedente: Video orizzontale e verticale 2 – Ispirazione
Utilizzo il formato verticale perché desidero cercare e sperimentare nuove forme espressive
Allora questo non è un decadimento culturale ma la ricerca di un senso e di una narrazione. Il risultato può riuscire o meno, sarà sottoposto a valutazione critica, la discussione sarà sul “linguaggio” e il suo senso profondo in relazione a una determinata storia.
Registro in verticale perché fanno tutti così
Sono ignorante delle regole compositive e della percezione visiva e poi Instagram me lo impone nei reel.
Diciamo la verità, questo è un atteggiamento stupido, che impoverisce la creazione con le immagini in movimento e ne abbassa il livello culturale.

La domanda è: «Ma se i social mi obbligano a riprendere in verticale che cosa posso farci?»
Se stai semplicemente parlando a un pubblico da seduto o in piedi, o devi comunicare velocemente, può darsi che il contesto non sia così importante e perciò ti puoi mostrare in verticale.
Ma attenzione, hai una storia da raccontare? Ci sono momenti di supsence, affettivi, sentimenti? Prevedi riprese dal vivo di paesaggi e contesti, anche urbani, devi mostrare prodotti, oggetti e dettagli? Riprendi in orizzontale a grande qualità e poi impiega una delle tecniche che illustro in queste schede per tagliare, montare e divulgare il prodotto in Instagram anche in verticale o quadrato (1:1), se necessario.
Al di là delle mode e delle imposizioni tecniche, quella dell’orientamento è una scelta di linguaggio visivo che influisce direttamente sulla narrazione, sulla percezione e sul suo impatto emotivo. Capire quando e perché usare un formato, significa padroneggiare la grammatica e la psicologia del linguaggio visivo.
Multicanalità e video orizzontale in Instagram
Registrate sempre in orizzontale in 4K o 8K per poi tagliare in verticale o 1:1 senza perdere qualità. Avrete più aria intorno al soggetto e anche più possibilità di composizione. Inoltre avrete a disposizione un formato adatto per altri social come YouTube, per assemblare diversi reel e video in un unico filmato, o per creare video tutorial con diversi contenuti, Cioè potrete praticare un discorso «multicanale» con un solo prodotto avrete diverse uscite per diversi scopi.
La percezione umana e il cinema orizzontale
Il campo visivo dell’occhio umano è più ampio in larghezza. perché permette di controllare il territorio e i movimenti laterali. Il verticale invece isola soggetti e dettagli riducendo la percezione ambientale. Ciò influenza profondamente la narrazione e la trasmissione di emozioni complesse. La visione verticale è angusta e può creare ansia a livello inconscio (Palmer, S. E. (1999). Vision Science: Photons to Phenomenology. MIT Press). Il cinema nasce e si sviluppa in orizzontale proprio per avvicinarsi alla percezione naturale, per avere più elementi nell’inquadratura., per favorire movimenti di macchina fluidi, composizioni equilibrate, rapporti armonici tra soggetti e contesto, per sostenere narrazioni lunghe e articolate e rimane il riferimento principale anche nell’era social.

Tu parli al tuo pubblico per trasmettere «affettività»

Tagliamo una ripresa realizzata in alta qualità 8k, e in 16:9 per un soggetto che parla al pubblico. Possiamo scegliere le inquadrature per trasmettere i sentimenti. Stringiamo per mostrare maggiore vicinanza al volto e agli occhi (cioè ai sentimenti) e al valore del discorso. La successione giusta è 1-2-3. Un’accurata color poi restituisce un mood sereno, limpido, positivo e un viso morbido (lavoro per la counselor Anna Rita Giuliani).
IA il tuo Mindset per giornalisti e narratori consapevoli, Teresa Potenza, Alberto Pian, 2025

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