Alberto Pian

cut – up

APPUNTI PER CONOSCERE DADA

Il manifesto dadaista è del 1918. è scritto da Tristan Tzara (1896, Moinesti – Romania – 1963, Parigi). Ma il termine Dada appare per la prima volta sulla rivista “Cabaret Voltaire” il 15 giugno del 1916. Questa parola non significa assolutamente nulla, è coniata da un gruppo di ventenni ed esprime il loro senso di rivolta contro contro la società. Il movimento nasce a Zurigo, dove si raccolgono giovani esuli di vari paesi, disertori come Ball (il fondatore del cabaret Voltaire, il ritrovo dei dadaisti a Zurigo), rivoluzionari come Lenin (che abita vicino al cabaret Voltaire), intellettuali e profughi.

LA SCOMODA LEZIONE DEL TEATRO DELL’ASSURDO PER LA COMUNICAZIONE DI OGGI

L’assurdo è rivoluzionario, per questo ogni suo riferimento deve essere soppresso. Eugène Ionesco diceva: ”Il teatro è essenzialmente rivelazione di cose mostruose, o di condizioni mostruose, senza immagini o di immagini che portiamo in noi.” L’assurdo oggi è straordinariamente attuale proprio perché ci è evitato in tutti modi di doverlo affrontare. La cultura di massa può avere tutte le caratteristiche che si vuole, dalle più brutali, violente, sessiste, razziste, pornografiche al loro finto “contrario”, buonista, educato, moralista, politicamente corretto, paternalista, tranne una: svelare l’assurdo, mostrarne l’esistenza. Questo è comune a qualsiasi comunicazione, perciò diffidiamo di tutto ciò che viene comunicato. Leggiamo due brani tratti da Aspettando Godot (S. Beckett) e La lezione (E. Jonesco), per chiarire questi concetti.