Alberto Pian

SVELIAMO CON LA IA IL GIOCO DELLO STEREOTIPO NEL RACCONTO DI FREDRIC BROWN, SENTINELLA, 1954 

IL RACCONTO

Sentry, di Fredric Brown, 1954 è un famoso brevissimo racconto di fantascienza che si basa sul “falso punto di vista”, di cui abbiamo parlato in questo articolo analizzandolo in modo dettagliato.  Collegamenti: prima di andare avanti vi consiglio di leggere il racconto e l’analisi. 

Bene, ora parliamo di stereotipi. Nel racconto di Brown abbiamo pensato che la sentinella galattica fosse un essere umano. Invece, alla fine del racconto, scopriamo che questa sentinella si disgusta proprio nel vedere un essere umano.

Perciò, basandoci su questo disgusto, ci chiediamo in che modo potrebbe essere raffigurata questa sentinella, come potrebbe essere il suo corpo, dato che ai nostri occhi sarebbe un extraterrestre, un “alieno”.

Ho chiesto a ChatGPT di descrivere e poi di rappresentare questa sentinella. La sua raffigurazione dipende proprio dalla repulsione che prova verso le coppie di arti umane, la pelle liscia e altri dettagli che, quindi, ci fanno pensare a un essere radicalmente diverso. Ecco come la vede la IA.

DESCRIZIONE VISIVA FORNITA DA CHATGPT

La sentinella è alta quasi due metri e mezzo, possente, ricoperta da una pelle coriacea simile a quella dei rettili marini. Ha sei arti prensili: due inferiori robuste per il sostegno, quattro superiori più sottili e articolate, con dita sottili e biforcute. Il cranio è protetto da una placca ossea, gli occhi sono quattro, disposti a rombo su un viso privo di naso, ma con due fessure laterali per la respirazione. La bocca è nascosta sotto una mandibola interna, da cui escono clic e suoni a ultrasuoni. Si muove agilmente anche in gravità doppia, abituato a pianeti ostili. Ha un olfatto chimico e vede nella gamma ultravioletta. La sua voce è metallica, con sfumature che un umano non percepirebbe.

Questa è invece la tabella di confronto che ho chiesto di fornirci.

TABELLA DI CONFRONTO: NASCITA DI UNO STEREOTIPO

AspettoDeduzioneMotivazione
Numero di artiProbabilmente più di quattro (6 o 8)Si scandalizza per il fatto che l’umano abbia “solo due braccia e due gambe.” Significa che per lui è uno scarso numero di arti.
Tipo di pelleSquamosa o corazzataTrova “ripugnante” la pelle bianca e liscia degli umani
Colore della pelleScuro, verde, grigio o anche iridescenteLa pelle umana “bianca” gli appare orrenda: significa che il bianco gli sembra quasi malato, malsano
Forma del corpoNon antropomorfa: magari più tozza, con appendici multiple, oppure diversamente simmetricaSe trovasse l’umano vagamente simile a sé, non lo definirebbe mostro, evidentemente
OcchiPiù di due, forse disposti in modo circolare o frontale a grappoloDue occhi sono troppo pochi per molte specie aliene della letteratura e del cinema
Apparato vocaleDiverso: le urla umane appaiono “orribili” all’extraterrestreIl suono che emette l’umano è raccapricciante
Sistema sensorialeProbabilmente possiede sensi che l’umano non ha (visione termica, sonar, ecc.)Percepisce diversità profonde che vanno oltre l’aspetto formale
MovimentoL’umano “striscia” verso di lui: forse la sentinella ha un’andatura eretta o fluttuante, o forse striscia come l’extraterrestreUn bipede come l’umano gli appare goffo e basso e gli sembra disgustoso
EmotivitàProva paura, freddo, compassione e senso del dovereCiò lo rende tragicamente vicino a noi, pur essendo un extraterrestre

QUAL È IL RISULTATO FINALE DI QUESTA RAPPRESENTAZIONE? SCOPRIAMO CHE ANCHE IL RACCONTO DI BROWN SI FONDA SUI SOLITI STEREOTIPI

Come potete vedere la sentinella, cioè l’extraterreste ai nostri occhi “alieno”, viene raffigurato con una forma assolutamente stereotipata, esattamente come in tante immagini e film.

Perché la IA ci mostra questo stereotipo?

Non è esattamente un problema della IA ma dell’autore, Brown.

È lui che descrivendo il disgusto della sentinella per una particolare forma, quella umana, ci porta a pensare a un essere disgustoso per noi, dedotto dalla speculare raffigurazione dell’umano, cioè con numerosi arti, la pelle squamosa, e le solite caratteristiche che abbiamo sempre visto nei racconti di fantascienza.

Tutto ciò dimostra che l’immaginazione di Brown si basa proprio sulle caratteristiche stereotipate degli “alieni” cui i media ci hanno abituati. Quindi il colpo di scena finale, il falso punto di vista, è solo un ribaltamento costruito attorno ai classici stereotipi con cui la letteratura, il cinema, i fumetti, ci hanno rappresentato le forme di vita extraterrestri.

ANALIZZIAMO L’IMMAGINE PRODOTTA DALLA IA

L’immagine che vedete qui sotto è stata realizzata dalla IA per rappresentare ciò che ha appena scritto.

Trovate che sia corrispondente alla descrizione che avete letto sopra?

Direi di no, soltanto in parte.

La figura rappresenta un bipede come quello umano. Gli arti in più sono più piccoli e modesti e così le due braccia e gambe sono dominanti e la posizione è eretta. Anche le squame della pelle non sono rugose e increspate ma sembrano lisce e morbide.

L’illustrazione sembra essere una specie di compromesso generato dalla combinazione fra un essere umano e un “alieno”


IA il tuo Mindset per giornalisti e narratori consapevoli, Teresa Potenza, Alberto Pian, 2025

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