Alberto Pian

UN EFFETTO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA REGISTRAZIONE AUDIO CON DAVINCI

Testo tratto da: Alberto Pian, Registra e pubblica il podcast, Centro Leonardo Education, 2023. Link: www.albertopian.it/podcastinglibri 

IL VOCAL CHANNEL IN DAVINCI

Strumento di base non vuol dire limitato

Questo strumento o effetto, come lo chiama DaVinci, può essere il punto di partenza per il vostro primo approccio, sia quantitativo che qualitativo.

Il fatto che sia un primo approccio non vuol dire che sia di basso livello. Anzi! Ricordiamo che siamo nell’ambito del podcasting e non di uno studio che lavora con un’orchestra che accompagna cantanti lirici. Abbiamo una voce sola (forse due), forse un intro e un end, forse una colonna sonora. Il lavoro che dobbiamo intraprendere è relativamente semplice, specialmente se abbiamo fatto una buona registrazione con un buon microfono in un ambiente abbastanza tranquillo.

Compressore ed equalizzatore all in one

Con il Vocal Channel avete immediatamente a disposizione entrambe le tipologie di intervento: il compressore per gli interventi quantitativi e l’equalizzatore per i rimanenti interventi quantitativi e per quelli qualitativi, che tirano fuori (o danno) stile alla voce.

Qui sotto vi mostro come funzionano i suoi componenti.

Bene, avete visto e provato a girare le manopoline e ascoltare che cosa succede? Allora vi posso passare un possibile metodo di lavoro con il Vocal Channel.

Metodo di lavoro con il Vocal Channel

Prima ci mettiamo in azione con il compressore.

Avete guardato la Tabella Magica delle frequenze della voce che vi ho consegnato nel capitolo precedente, avete anche provato a utilizzare lo strumento Monitor (vedi scheda precedente). Quindi procediamo in questo modo.

WORKFLOW per il Vocal Channel

Per prima cosa ci occupiamo degli interventi quantitativi.

Se desiderate potete utilizzare l’equalizzatore a 31 bande AUGraphicEq (vedi scheda in questo blog), all’inizio di questo workflow, oppure dopo gli interventi quantitativi o alla fine. Vi spiego questo strumento dopo avervi presentato il workflow.

Vedete che le basse frequenze possono portare del rumore. Anche il vostro audio presenta del rumore alle basse frequenze? Allora attivate il filtro High Pass passa alto, che serve per tagliare le basse frequenze più compromesse e spegnete Compressore ed Equalizzatore.

  • Quindi agite con la manopola delle frequenze Frequency (5) per individuare la banda che vi dà più problemi. Controllate anche sulla Tabella se la cosa corrisponde e a che cosa corrisponde.
  • Adesso attivate il compressore Compressor e spegnete l’equalizzatore e il filtro High Pass (passa alto).
  • Stabilite il livello di decibel in cui il compressore entra in azione con Threshold. Provate con valori tra -25 / -15.
  • Fissate il Ratio, cioè il rapporto di compressione, a 3 (più è alto e più il compressore taglia in modo deciso).
  • Stabilite il Reaction, cioè il tempo che il compressore impiega a entrare in azione.
  • Ascoltate e alzate il volume con il Gain (9) per dare più corpo alla voce potenziando meglio le frequenze più basse. Agite aggiungendo fra 1 e 6 dB.

Ora individuate nella Tabella Magica dove sono altri punti deboli, come le esplosive e le sibilanti e pescatele nell’equalizzatore Equalizer. Magari non avete problemi da correggere, oppure ne avete solo qualcuno.

  • Lasciate acceso solo l’equalizzatore e scegliete la banda sospetta (Bassi, Medi, Alti) del problema che avete individuato e fissate la forma grafica di selezione più stretta (7).
  • Quindi aumentate il volume Gain al massimo per individuare meglio il problema e ruotando pochissimo per volta la manopola a destra e sinistra, oppure spostando manualmente la testa della selezione avanti e indietro, individuate il punto nevralgico del difetto.
  • Trovato il punto dovete togliere o limitare quella frequenza abbassando decisamente il Gain ai valori negativi, fino al punto in cui non lo sentite più o non è più fastidioso.
  • Fate le stesse operazioni con le altre bande.
  • Riaccendete tutto e ascoltate. Tenendo tutti gli effetti accesi potete capire come interagiscono fra loro e quindi potete ritornare su alcune vostre decisioni per curare la messa a punto.

Adesso ci occupiamo degli interventi qualitativi con l’equalizzatore. Per quanto riguarda le operazioni qualitative dovete cercare di dare un po’ di stile alla voce. Seguite la Tabella Magica per ricavare le informazioni necessaria.

  • Se la voce è maschile fate sentire i bassi, ma tagliando quelli in eccesso.
  • Se è femminile tagliate un po’ gli alti ma senza togliere brillantezza alla voce.
  • Potete fare questo cambiando la forma della selezione (7) e poi spostandovi un po’ di frequenza.
  • Potete agire con i medi per dare più o meno corpo alla voce.

Che cosa avete fatto?

Avete tagliato le frequenze basse rumorose e avete compresso tutte le frequenze all’interno di un volume globale. Avete anche portato via o limitato alcuni rumori e imperfezioni, migliorando così la percezione globale della voce. 

Dovrebbero essere spariti dei difetti, ma potete lavorare di nuovo sul punto di Threshold del compressore e sulle manopole delle frequenze nelle bande per trovare il giusto equilibrio. Comunque sia alla fine cercate di ottenere una percezione abbastanza naturale.

Fino a qui avete soppresso dei disturbi. Con questo equalizzatore gli interventi qualitativi sono limitati perché avete solo tre bande a disposizione e quindi il risultato sarà sempre un compromesso fra operazioni quantitative di riduzione dei difetti e operazioni qualitative di tirare fuori la voce e il suo stile.

Però se avete svolto queste operazioni avete già capito l’essenziale del lavoro da compiere e potete applicarvi con strumenti più sofisticati, se non siete soddisfatti.

Intanto però potete rifinire il lavoro impiegando uno strumento più sofisticato ma di una semplicità incredibile. L’eqqualizzatore a 31 bande AUGraphicEq (vedi scheda in questo blog).

In base alla vostra predisposizione potreste impiegare questo strumento all’inizio del workflow, oppure dopo il compressore del Vocal Channel o alla fine, come preferite. È davvero uno strumento utile e flessibile.


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