Alberto Pian

2021, ANNO XV DEL PODCAST. TUTTO È CAMBIATO!

Nel 2021, dopo quindici anni, il podcasting ha perso la sua verginità. Apple, il principale attore che aveva contribuito alla diffusione del sistema podcasting, ufficializzava una rivoluzione. Ne è complice la pandemia che trascina con sè la crisi del business dello spettacolo e della cultura. I contorni di questa rivoluzione erano già in atto da qualche tempo. Infatti anche il podcasting era entrato nel calderone del business mediatico. E sempre più spesso, i podcast non sono più gratuiti. Anche Apple ha abbracciato dallo scorso anno (2021), questo business tramite Apple Podcasts Subscriptions:

“A partire da oggi, gli utenti in oltre 170 nazioni e paesi possono acquistare abbonamenti a singoli programmi e a gruppi di programmi attraverso i canali. In questo modo potranno facilmente sostenere i loro creatori preferiti, scoprire nuovi contenuti e approfittare di ulteriori vantaggi, come l’ascolto senza pubblicità e le anteprime sui nuovi programmi, direttamente su Apple Podcast.” (Comunicato Stampa di Apple)

Intanto, da qualche anno, la tendenza a trasformare il podcasting in una forma di business si era già aperta una sua strada tramite gli inserti pubblicitari. Lo vediamo con Spreaker, un erogatore di podcast che opera in tutto il mondo e che si è affermato anche in Italia. Spreaker proponeva già da qualche tempo il passaggio pubblicitario nei singoli episodi. È lo stesso modello di business di YouTube. Grazie a questo modello gli yotuber guadagnano dal proprio traffico generato sui loro canali. Perchè non dovrebbe essere così anche per i podcaster? Così, anche il podcasting si allinea alle esigenze del business.

Monetizzazione dei podcast

All’origine di questo processo di trasformazione figura una generale tendenza crossmediale. Vale a dire che diversi generi e strumenti di comunicazione si possono fra loro associare per rafforzare la propria comunicazione. Si tratta quindi di aumentare la presa sul pubblico, sui clienti. Uno dei principali fattori a spingere in questa tendenza è l’incontro del podcasting con il giornalismo. Il podcasting era rimasto relativamente ai margini dell’informazione tradizionale. Infatti per oltre un decennio non è stato ben compreso. Ora, però, la crisi della stampa costringe i grandi network a elaborare nuove strategie. Si tratta di trarre vantaggio dal fenomeno indipendente dei freelance. I freelance sono infatti appetibili distributori autonomi di contenuti (instagrammer, youtuber, blogger…), a cui si aggiungono anche i podcaster.

L’incontro determinante in questo campo è quello che avviene fra il podcasting e il giornalismo narrativo, cioè fra podcast e storytelling.

@Alberto Pian



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