QUEL DETTAGLIO CHE PUÒ DILATARE IL TEMPO, QUANDO RACCONTI A UN BAMBINO (MA ANCHE A UN ADULTO)
Alcune considerazioni per un corretto approccio alla narrazione del particolare giusto al momento giusto.
Alcune considerazioni per un corretto approccio alla narrazione del particolare giusto al momento giusto.
l Diario di Kumiko è composto da 60 episodi formati da brevi frasi, pensieri e annotazioni che vengono scritti da Kumiko, una ragazzina di quattordici anni di Tokyo
Seminari in ZOOM ricchi di esercizi, confronti, sfide per apprendere insieme lo storytelling. Partecipazione gratuita.
“Come imposterei uno storytelling su quest’uomo, che durante tutta la sua vita ha giocato un ruolo centrale in tutti gli avvenimenti che hanno coinvolto l’Amministrazione Americana?”
Questo articolo è stato scritto in lingua inglese da RSS.com uno dei più importanti ed efficienti servizi di podcasting, creato da Alberto Betella. Io l’ho tradotto e adattato con qualche aggiunta e variazione, autorizzato da www.rss.com
Qualsiasi comunità ha bisogno di un suo codice speciale per riconoscersi, anche all’interno della lingua ufficiale. Fino a creare nuovi mondi, proprio attraverso nuovi “linguaggi”. Lo sapeva Dante, lo sa oggi l’influencer Elisa Esposito, lo sapeva John Fante, e lo sai anche tu quando vuoi raccontare.
Perchè una storia i cui protagonisti non siano soggetti umani è letteralmente inconcepibile?
Analizziamo i primi quindici minuti della famosa trasmissione radiofonica che andò in onda il 30 ottobre del 1938, nella sera di Halloween. Il nostro scopo, dal punto di vista dello storytelling, è capire come funziona lo statuto audio (radiofonia, podcasting), nella costruzione della suspense in un radiodramma. La trasmissione, che venne diffusa in diretta, fu presa molto seriamente dalla popolazione americana che venne coinvolta in una ondata di panico generale provocata dal timore che fosse in corso una reale invasione extraterrestre.
De Lillo è un autore molto controverso. Il motivo è che quello che scrive non è di facile lettura. Non ci sono incalzanti trame ricche di suspense e azioni, così come il pubblico in genere è abituato a leggere e guardare. Ma non voglio parlare di De Lillo in generale, poiché mi riferisco sempre e solo alle singole opere, senza alcun riferimento alla loro storia, alla biografia, all’autore e ai suoi precedenti o ai generi letterari. Ecco perché la massa di lettori non ha capito Il silenzio di Don De Lillo e, parallelamente, non ha capito neppure Zombie della Oates, due brevi romanzi che parlano della stessa cosa: il linguaggio e il tempo. Con un riferimento significativo a Zombie, di Joyce Carol Oates.
Foto ©Alberto Pian, Vicolo Cannery, Monterey e Salinas. “Il Vicolo Cannery a Monterey in California è un poema, un fetore, un rumore irritante, una qualità della luce, un tono, un’abitudine, una nostalgia, un sogno.” (Joh Steinbeck)
Che cos’è la scrittura e perché si scrive? La scrittura ci deve insegnare qualcosa? Orwell e Primo Levi, che hanno combattuto il totalitarismo, esprimono vocazioni totalitarie quando parlano della scrittura. Per Calvino invece la scrittura non deve avere vocazioni pedagogiche (che sono intrinsecamente totalitarie). E questo è anche quello che ci dice Giuseppe Ungaretti, per il quale il senso stesso delle sue opere è un mistero, confortato addirittura da Sigmund Freud che ci parla dell’inconscio. Ma sarebbe anche bene non prendersi troppo sul serio, come ci invita a fare Giovanni Pascoli ironizzando sulla funzione dell’artista.
Alla fine, dietro lo scrittore – e l’artista in genere – che si prende troppo sul serio, cova il pedagogo che vorrebbe assegnare all’Arte in un fine. Ma quando l’arte non insegna nulla è divina.
Nel Metaverso e in genere nei mondi virtuali la percezione di comunità è sostenuta dalla possibilità di incontrare e di interagire con altri avatar in ambienti più o meno realistici. Sono esperienze che i videogiocatori hanno provato già da tempo, così come i frequentatori di mondi virtuali come il buon vecchio Second Life. Anche negli anni novanta e primi duemila ci sono state numerose esperienze del genere. Dunque l’operazione di Meta non aggiunge elementi nuovi a queste esperienze, se non una migliore e più capillare tecnologia che, proprio per questo motivo, potrebbe essere fruita da una massa più significativa di persone. A questo punto anche la narrazione, lo storytelling, possono diventare un volano del suo sviluppo.
A proposito di narrazione (storytelling), da qualche tempo scrivo sul rapporto tra testo scientifico e divulgazione. Su questo tema ho anche affrontato in un capitolo del Grande Manuale dello Storyteller (vedi www.albertopian.it). Recentemente mi è capitato di riprendere un libro che avevo letto tempo fa di Melaine Klein che parla della psicanalisi dei bambini. Quelle che scrivo qui sono alcune riflessioni sul tema della narrazione in un ambito molto complesso e sicuramente di non immediata comprensione, come la psicanalisi. Mi riferisco al testo della Klein solo dal punto di vista narrativo e non per i contenuti.
Mentre oggi il mondo rischia una devastante GUERRA NUCLEARE, nel 1983 l’ufficiale dell’esercito russo Stanislav Petrov salvava l’umanità dalla terza guerra mondiale. Conosci il ROMANZO BREVE “LE LUCI ROSSE DEL COLONNELLO”, liberamente ISPIRATO a questa STORIA VERA? Oltre 600 recensioni positive per un racconto che ho scritto con grande passione e un capitolo di storytelling rivolto al lettore.
Ho letto con grande attenzione e interesse Amiœ, Elisa Esposito, Mondadori, Milano, 2022. Libro che prendo in considerazione per affrontare alcuni stereotipi e pregiudizi sociologicamente e storicamente sbagliati, ma che appartengono all’ideologia dominante. Lo farò parlando anche di un altro famoso influencer dei suoi tempi (e non solo), Dante Alighieri. Il libro di Elisa, che si presenta in una forma eclettica, easy, poco seriosa, molto lontana dall’essere un trattato e che dai più è giudicato banale e inconsistente, in realtà apre lo sguardo sul rapporto fra linguaggio e società e sulle sue tendenze, di cui parlo in questo paper.
Parliamo della Beat Generation nel 60 anniversario della sua nascita. L’affrontiamo dal punto di vista dello storytelling. Ricercheremo quel filo rosso che più di tutti ci può fornire la strada per raccontare una grande storia. Il filo rosso più intrigante dal punto di vista narrativo, nasce da una sfida determinata da un’epoca storica precisa (seconda guerra mondiale), che riguarda i rapporti generazionali fra una nazione di padri – famiglie – eroi, e figli e i conflitti che questi rapporti innescano.
È qui il filo rosso della grande storia mai raccontata della Beat Generation. Se dovessi scrivere un film o un romanzo ispirandomi alla Beat non parlerei della droga, di una “liberazione” effimera che in realtà non c’è mai stata, né di una rivolta anticapitalista mai realmente espressa e praticata.
Parlerei della sfida psicologica che investe tutta l’America e la sua realtà degli anni cinquanta, che matura in quel particolare contesto.Volete sapere dove andrò a parare? Dobbiamo ragionare come al solito e, come al solito, lo facciamo partendo da alcuni testi e vicende.
Approfitto di questo banale incidente (rottura di una caviglia), per toccare un tema delicato dello storytelling: la scelta del tono narrativo (che comprende punto di vista, lessico, stile e genere). In particolare ci concentriamo sull’impiego dell’iperbole, dell’ironia / autoironia e del loro collegamento con il valore del soggetto di riferimento (che comprende anche la reputazione), che può essere una persona, un professionista, un marchio.
Il mondo dei libri digitali (eBook), presenta due grandi categorie che ci aiutano a capire come utilizzarli per scopi personali e per favorire lo storytelling e il marketing aziendale.
Mentre in Iran infuria la repressione contro donne e uomini che manifestano contro il regime, una giornalista della CNN può fare una scelta: accettare le condizioni poste dall’intervistato e quindi realizzare l’intervista al presidente iraniano, oppure rifiutarle ma rinunciare all’intervista. La scelta è fatta. Perché proprio quella? Quali opzioni abbiamo per raccontare una storia? Dove si trova la “grande storia”? Questo evento (che trattiamo solo sul piano narrativo), ci offre la possibilità di chiarire molti aspetti della narrazione, con una conclusione intrigante e forse non troppo lontana dalla realtà.
Non è necessario rappresentare graficamente i dati. La rappresentazione grafica non aiuta la comprensione. Ma una volta compreso il dato la narrazione ne favorisce la padronanza e la manipolazione in senso euristico.
L’assurdo è rivoluzionario, per questo ogni suo riferimento deve essere soppresso. Eugène Ionesco diceva: ”Il teatro è essenzialmente rivelazione di cose mostruose, o di condizioni mostruose, senza immagini o di immagini che portiamo in noi.” L’assurdo oggi è straordinariamente attuale proprio perché ci è evitato in tutti modi di doverlo affrontare. La cultura di massa può avere tutte le caratteristiche che si vuole, dalle più brutali, violente, sessiste, razziste, pornografiche al loro finto “contrario”, buonista, educato, moralista, politicamente corretto, paternalista, tranne una: svelare l’assurdo, mostrarne l’esistenza. Questo è comune a qualsiasi comunicazione, perciò diffidiamo di tutto ciò che viene comunicato. Leggiamo due brani tratti da Aspettando Godot (S. Beckett) e La lezione (E. Jonesco), per chiarire questi concetti.
La strada per Los Angeles(1933), è il primo romanzo scritto da John Fante (1909 – 1980). La prima cosa che colpirà il lettore di questo romanzo di #johnfante, è la #scrittura. Registro stilistico, #lessico, #ritmo. Si tratta di una accurata elaborazione che tende a rappresentare l’ipotetico sleng di un giovane squinternato in preda a deliri ormonal-giovanil-sessuali verso un #destino del tutto fantastico ma perfettamente credibile nel paese del #sognoamericano .
Girare un film con un un budget inferiore ai 1000€ e un iPhone qualsiasi in commercio, è possibile. Lo hanno già fatto dal 2015 dei grandi registi. E ora iPhone è approvato anche da Netflix. (Immagine di Adipati Vinsmoke).
Le storie cinematografiche sono un pretesto per affrontare i temi della narrazione sotto diversi punti di vista